POEMI  ITALIANI

Poesie di Floria Parmiani

L’Ombra della Notte


Una sera tra tante e la mia notte
è sempre piú profonda.  

La mezzaluna
scende sul picco del sequoia mentre lo
scoiattolo batte con la coda sulla scorza.

Intravedo un sorriso che non m’appartiene
che trapassa le fronde sempreverdi
fino a raggiungere il mio petto.

Mi scuote un brivido che punge le vene.

Da sola nell’ombra della notte,
mi allungo disfatta di me sulle nodose
radici che sporgono e spingono.  

L’immagine del sorriso mi sfiora e si perde.

 


 L’Orologio del Tempo
 

 Sofferenza fisica di una cosa
 inutile di fronte alla realtà
 illusoria del mondo esteriore,
 insignificante come il tempo
 trascorso e quello a venire.

Tempo di misura lineare, esistenza
completa che ha cessato d’aver valore.

Non prevedo né desidero un domani
che non ha un traguardo.

Orologio metafisico carico di secoli,
vecchio e giovane come la storia dell’universo.

Desideri, gioie, ambizioni sono oggi per me
soltanto come l’evoluzione primordiale
di un tempo che noi mortali
dobbiamo ancora imparare.

Nulla é piú amaro dell'alba
di un giorno in cui nulla accadrà.
 


Il Fiato del Mare

Le onde sono arrossate come un fuoco di rami
e le stelle vacillano nel buio. Un tepore di fiato
sale dal fondo del mare e addolcisce il respiro.

Mi scaldo nella macchia di fuoco
nel notturno sommesso sciacquio.
Stanca pende dal cielo una stella solitaria.

Domani tornerà l’alba tepida ed il sole
si leverà dal mare tra le rocce
dov’è il letto di schiuma. 

Nella diafana luce mi adagio 
e chiudo gli occhi della mente.

Vorrei soltanto dormire. 

Nel cielo le ultime stelle si
spengono ad una ad una in lontananza.
 


Pensiero

Dovrei avere la voce forte
e l’ugola d’acciao per dire
una sola sommessa parola d’amore.
 


Lamento di un Ricordo

Il dovere schianta le nostre aspirazioni
che nel tempo crescono e vivono la nostra vita.

I pensieri sono incanalati nel disordine
che nasconde le domande per non dar risposta.

Gli ostacoli cancellano la verità
che si riempie di silenzio
come un viaggio senza ritorno.

Lamento sottile e senza controllo.
Distorsioni di ricordi.

Vento...mare...colori della Natura...
Con il ricordo precipito nei sensi lontani.
La realtà diventa allucinazione.

Vorrei cambiare la tua mente
e giocare con il tuo corpo,
ma so che non te ne accorgeresti,
che non sentiresti niente.

Tremo perchè ho sprecato il presente
piangendo il passato.

Il canto del mare mi chiama a sé,
ma non riesco a rispondere.
 


Le Stelle Piu` Belle

Siamo finalmente insieme.
Sotto il tramonto di novembre
facciamo l’amore
in un campo bagnato dalla pioggia.

Mi dici...
che mi ami...
mi chiami come hai fatto tante volte...

Da questo giorno
mi portero` sulla pelle
le sensazioni ed i brividi
di quest’attimo interminabile.  

Dal cielo è entrata la notte
ad illuminar le stelle.
 


Incessante Sogno

Tra un sogno desiderato
ed  una realtà troncata
l’allucinante nulla.
 
Porto con me la sofferenza
indescrivibile della poetessa.
 


Fai Finta di Dormire

Hai chiuso gli occhi lontani e persi,
Sulle labbra hai ancora il sorriso timido.

Quegli occhi che riflettevano il sole
Soltanto un minuto fa.

E la tua bocca aveva la grazia
Dei giorni ormai trascorsi.
 

Lo so, fai finta di dormire...
 

Cerco di distrarti agitando
I pupazzi come fa il burattinaio siciliano;

Ti faccio ricordare, recitandole,
Le storielle  di una volta;

Con la Serenata di Toselli
ti accompagno nel tuo sonno...
 

Mi dico...Lo so, fai finta di dormire...
 

Sotto la mia carezza distintamente
M’accorgo lo sfuggir del tuo calore;

Bianchissime sono le tue guance,
Al contatto delle mie labbra rabbridiscono,

E le tue manine, che afferro nelle mie,
Si fanno insensibili e secche.
 

Ripeto... Lo so, fai finta di dormire...
 

Pochi anni hai vissuto, né mai più
S’aggiungeranno altri giorni, altre speranze.

A vederti crescere non posso,
Vivere il tuo sorriso libero non saprò.

Sopravvidendoti, usurperò i tuoi anni
Come se, attraverso di me mortale,
Tu continuassi a crescere ancora.
 

Vorrei tanto credere che fai finta di dormire...
 

Ma la mia bambina è morta.

Porto le tue ceneri al mare.
Come un tributo al cielo muto,

Demente di dolore spargo la tua vita
Nell’acqua verde dei cavalloni.

Morta, continuerai a crescere, calma e da sola
Aspettando di congiungerti con le mie ceneri
Alla fine dei miei anni freddi e vuoti.
 


Dolori Assopiti

Di nuovo dalla mente assopita
i miei pensieri ritrovo
fra gli oggetti ormai perduti

Ma carezzevole la tua voce
rivivere mi muove

E fa più a fondo
il brevemente dolore assopito
di chi t’amò e perdutamente

Al solo amarti nella rimembranza
sono ancor punita
 


Carmel

Ho camminato pel bosco a Carmel

Nel cuore durava la nostalgia
delle lucciole
 


Calore

Ho camminato a lungo stasera

La mia città italiana
S’empie di sole
E tutto è abbagliato
Alla luce del tramonto

Ma ben sola e nuda
senza calore
porto la mia anima
 


La Mia Vita

Come questa roccia
così dura
così impenetrabile
e muta

Come questa roccia
è il mio dolore
che non s’intravvede

La mia vita
la sconto
vivendo
 


Il Mio Fiume

Questo è l’Arno  
La culla che m’ha vista nascere
Sotto la cupola del Brunelleschi

Questo è il mio fiume
Che m’ha vista crescere
E ardere di gioventù ambiziosa

E l’alba
S’illumina
Al calor del sole
Nel nuovo giorno

O poetessa
Triste e irrequieta
Ti basta una sola parola incerta
Per farti credere all’illusione

Nel confuso sentiero della
Tua squallida malinconia
Ti trovi a languire nel ricordo
Della tua terra italiana
 


Ricordo

Del mio passato
on rimane
che qualche calcinaccio
sbiancato e scorticato
dal tempo

Soltanto il mio cuore
si sente ancora vivo

Dal sogno mi ridesto
ed il congiungermi con te
il desiderio mi nasce

E il ricordo
mi sveglia
il lontano bene

Così breve fu
che si spense
prima di fiorire
 


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