ROMA - Nell'area del Chianti, tra Firenze e Siena, è racchiuso il segreto del buon invecchiamento e soprattutto della bassa incidenza di disabilita' degli anziani. Lo ha messo in luce uno studio presentato al Convegno dell'Istituto superiore di Sanità sugli obiettivi da raggiungere per il prossimo Piano sanitario nazionale 2001 - 2003.
Dalla ricerca, condotta su 1450 persone e finanziata dal progetto obiettivo del ministero della Sanità, ha spiegato Luigi Ferrucci, gerontologo dell'Irca di Firenze, emerge che l'esercizio fisico costante (in questo caso il lavoro nelle vigne) è l'unico fattore predittivo in grado di prevenire la disabilità negli anziani. "Chi si è costruito da giovane un buon fisico e soprattutto chi da anziano continua stabilmente a fare attività fisica moderata - ha detto Ferrucci - non solo vive più a lungo, ma sta bene in salute ed è meno depresso rispetto agli altri anziani".
Fare attività fisica ha inoltre effetti sull'aumento del metabolismo del corpo anche a distanza di ore dall'esercizio svolto. Agli anziani del Chianti sono state fatte analisi di vario tipo: analisi del sangue, elettrocardiogramma, Tac degli arti inferiori; test sulla capacità di portare pesi, test psicologici.
E un campione di Dna è stato custodito in banca per scoprire quali sono gli altri fattori biologici predittivi del buon invecchiamento. I più recenti dati dell'Istat, ha spiegato l'epidemiologo dell'Istituto superiore di Sanità, Gino Farchi, dicono che un uomo di 65 anni oggi ha un'aspettativa di vita di altri 15 anni, 3 da sano, 9 con qualche acciacco (diabete, ipertensione) e 3 con una disabilità grave.
Nelle donne l'aspettativa di vita è di qualche anno superiore all'uomo ma ad essa non corrisponde un periodo privo di malanni; anzi, rispetto agli uomini, gli anni con disabilità sono maggiori.
Se alcuni obiettivi del piano sanitario 1998-2000 come la diminuzione della mortalità per infarto e ictus saranno raggiunti, ha spiegato Farchi, (le stime parlano di una riduzione del 14%), l'obesità, il fumo e l'inattività sono alcune delle emergenze che ci aspettano nei prossimi anni e che sono alla base di molte malattie; ed uno dei compiti delle istituzioni sanitarie sarà quello di riuscire a modificare gli stili di vita.
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