DOVE ANDARE IN ESTATE: LA PUGLIA MARE, MONTAGNA E PIANURA: UN PAESAGGIO DAI MILLE VOLTI |
Da "9Colonne" - luglio 2002 |
Da Lesina a Vieste: itinerario sul Gargano
La Puglia è una delle regioni italiane che regala i panorami più disparati: mare, montagna, collina e pianura si susseguono velocemente. Il promontorio del Gargano comincia a Lesina. Percorrerne la costa fino alla punta estrema, Vieste, concedendosi qualche deviazione nell'entroterra, permette di ammirare, in una manciata di chilometri, un paesaggio dai mille volti.
Lasciata l'autostrada a Poggio Imperiale, sulla laguna di Lesina, s'imbocca la litoranea.
Da questo punto in poi conviene rallentare e dare al viaggio un altro ritmo. Per un lungo tratto si costeggia una delle aree umide più vaste d'Europa: Lesina e Varano. Lagune, non laghi, perchè le loro acque, attraversate da tanti uccelli migratori, comunicano col mare e sono salmastre. Percorso quasi del tutto il perimetro interno della laguna di Varano, deviando a destra s'incontra Carpino. Vale la pena fare una sosta in questa località, le cui origini risalgono all'anno mille.
Tornando indietro, si riprende la litoranea e si punta verso Rodi: lasciandosi alle spalle la laguna di Varano, si ha sulla sinistra il mare e sulla destra, in lontananza, colline aspre punteggiate da uliveti, che racchiudono come in uno scrigno un vero e proprio gioiello verde: la Foresta Umbra. Rodi è un centro caratteristico che, aggrappato alla roccia, degrada fino al mare.
Pochi chilometri più in là si trova San Menaio da dove conviene puntare nuovamente verso l'interno e fare tappa a Vico. Qui Federico II fece realizzare una fortezza e attorno ad essa il "vicus", cioè il paese. Ancora oggi nel quartiere denominato "Civita", il più antico, è evidentissimo che castello e case erano un unico corpo circolare. La rocca svetta tra le abitazioni, ormai inglobata in esse. Frontoni e cornici di finestre finemente decorati, trifore, stemmi con grifoni spuntano qua e là sulle pareti esterne delle case.
A questo punto si può scegliere: tornare verso il mare raggiungendo Peschici, oppure continuare verso l'interno e attraversare, almeno per un tratto, la Foresta Umbra. Se non si ha fretta, questa seconda ipotesi permette di addentrarsi in un territorio inaspettato per chi pensa alla Puglia come a una regione del sud infuocata dal sole estivo. Qui, tra faggi e aceri secolari, a volte giganteschi, la frescura non manca mai. Si viaggia in una costante, piacevole penombra. Molti i sentieri segnalati per gli amanti del trekking e le aree attrezzate con panche e tavoli di legno dove fermarsi per uno spuntino.
Percorrendo la strada che attraversa la Foresta Umbra s'incontra anche un punto ristoro con un centro informazioni. In quest'area si possono ammirare da vicino anche molti esemplari di capriolo garganico, un dolcissimo "Bambi" nostrano che, non avendo subito incroci, conserva le caratteristiche del ceppo italico. Arrivati qui, però, la voglia di tornare verso il mare è più forte.
Quindi, meglio invertire la marcia. Peschici, un tipico borgo marino, dove il bianco della calce che ricopre gli edifici acceca, rotto dalla fucsia delle bounganvillee. Le case basse, appese tutte in fila al costone roccioso e sormontate da cupole, gli conferiscono un aspetto mediorientale.
Lasciata Peschici ci aspetta la meta dell'itinerario: Vieste. La si raggiunge percorrendo la costa, piena di baie con piccole spiagge. La gran parte sono date in gestione a campeggi e hotel, ma alcune sono libere: occhio alle indicazioni, quindi. La parte antica ti Vieste è un gioiello, suggestivo la sera, scintillante di giorno. Costruita su una laguna di terra protesa sul mare, ha l'azzurro dell'acqua dovunque intorno a sé: si ha la sensazione di stare su un'isola. Di fronte, l'isolotto di S. Eufemia al cui centro sorge un faro che dall'imbrunire diffonde la sua luce intermittente.
INDICE DEGLI ARTICOLI