NASCE A ROMA IL TRIBUNALE PENALE INTERNAZIONALE Gli Stati Uniti i grandi assenti |
NewsITALIA PRESS, 18 aprile 2002 |
ROMA - È entrato in vigore a Roma, durante lo scorcio della settimana passata, con maestose celebrazioni, lo Statuto che istituisce la prima Corte penale internazionale (Cpi) con giurisdizione sui criminali di guerra, genocidio e crimini contro l'umanità.
L'istituzione del CPI arriva al termine di cinquant'anni durante i quali il mondo ha vissuto oltre 250 conflitti che hanno provocato la morte di oltre ottanta milioni di persone. Atrocità per le quali pochissime volte i responsabili sono stati giudicati e condannati.
La corte, che sarà definitivamente attiva dai primi giorni di luglio, si verrà a configurare come un organo giudiziario permanente, indipendente, creato dalla comunità internazionale degli stati al fine di perseguire i più gravi crimini riconosciuti dal diritto internazionale: il genocidio, altri crimini contro l'umanità e i crimini di guerra.
La storia di istituzione della CPI inizia il 17 luglio 1998, quando con 120 voti favorevoli, 7 contrari (tra i quali Cina, Libia, Iraq e Stati Uniti) e 21 astensioni, la Conferenza Diplomatica delle Nazioni Unite, convocata a Roma cinque settimane prima, istituiva il Tribunale adottandone lo statuto, da allora comunemente definito come Statuto di Roma. I tribunali nazionali continueranno in ogni caso ad avere giurisdizione sui crimini di competenza della corte nata a Roma.
In base al principio di "complementarietà", il tribunale internazionale agirà unicamente nel caso in cui i tribunali nazionali non avranno un'autentica "volontà" o la "capacità" di farlo. Il Tribunale permanente per i crimini contro l'umanità avrà giurisdizione su 60 Stati, non potranno quindi essere imputati coloro i quali commettessero crimini su territori esterni a quelli degli stati che hanno ratificato. Tra gli stati che hanno ratificato il protocollo per l'istituzione della CPI spicca fra tutte l'assenza degli Stati Uniti, da sempre contrari al progetto.
La cerimonia di Roma è anche stata l'occasione per tornare a parlare della gravissima crisi in medio-oriente. "In Medio-Oriente una presenza internazionale sul terreno ha già dato buona prova. L'Italia lo sta proponendo da tempo. È necessaria una forte e diretta funzione di responsabilità della comunità internazionale": queste le parole pronunciate da Carlo Azeglio Ciampi al termine dell'incontro con il segretario generale dell'ONU, Kofi Annan.
Il Presidente della Repubblica ha aggiunto anche che "occorre un immediato cessate il fuoco e l'avvio di un processo politico che, sulla base delle risoluzioni ONU, offra alle parti la prospettiva di vedere realizzate le rispettive legittime aspirazioni: indipendenza per la Palestina, sicurezza e riconoscimento da parte di tutti gli Stati arabi per Israele".
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